Supporto ADHD doposcuola: la trasformazione di Alessio, storia vera
- Dott.ssa Valentina Silvestri
- 26 giu
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 5 giorni fa

Una storia vera di trasformazione, fiducia e rinascita
Alessio
Alessio ha 12 anni quando arriva da me. È aprile 2024. Frequenta il mio centro studi da pochi mesi, eppure mi sembra di conoscerlo da sempre. Sapete, quelle persone che guardi negli occhi e ti sembra di averle incontrate in mille vite.
Quando arriva, la situazione è tutt’altro che semplice, sia sul piano scolastico che su quello emotivo. Alessio è certificato ADHD e DSA, e ha vissuto un periodo turbolento, segnato da una forte mancanza di autostima.
I suoi genitori sono presenti al punto giusto: affettuosi, attenti, amorevoli. Sono davvero felice di collaborare con loro. C’è stima, rispetto e fiducia reciproca. Lasciano ad Alessio lo spazio per crescere, ma non lo lasciano mai solo. Fanno del loro meglio per supportarlo in modo sano e costruttivo.
Cos’è l’ADHD?
L’ADHD – Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività – è un disturbo del neurosviluppo che può influenzare comportamento, autoregolazione e funzioni esecutive. Si manifesta con:
Disattenzione: difficoltà nel mantenere l’attenzione, disorganizzazione, tendenza a distrarsi.
Iperattività/Impulsività: agitazione motoria, difficoltà a rispettare i turni, tendenza ad agire senza riflettere.
Spesso comporta irrequietezza, procrastinazione, difficoltà di concentrazione e nel portare a termine i compiti.
Nel caso di Alessio, si manifesta con impulsività, disorganizzazione, scarso filtro verbale, risposte immediate e difficoltà nel credere in se stesso. Le lacune scolastiche sono evidenti e pregresse.
Oltre la diagnosi
Questa è la descrizione tecnica. Ma l’ADHD non è solo questo.
È lì che inizia il mio vero lavoro: aiutarlo a scoprire l’enorme potenziale che ha dentro. Quando sento la parola “ADHD”, penso:
“Ecco un altro genio creativo!”
Non amo soffermarmi troppo sulla parola “disturbo”. Preferisco parlare di “particolarità”. Non per negare l’aspetto clinico – che va riconosciuto e affrontato con strumenti adeguati – ma per andare oltre.
Studio la parte scientifica, certo. Ma parlo anche il linguaggio dell’anima. Insegno ai ragazzi a trasformare il piombo in oro, metaforicamente parlando.
L’attenzione per ogni cosa è amore, e la magia sta nel valorizzare ciò che c’è, piuttosto che combattere ciò che manca.
Chi ha ADHD è spesso altamente intuitivo, capace di pensare fuori dagli schemi, trovare risposte inaspettate, teorizzare su concetti complessi. Sono ragazzi creativi, attenti a ciò che li appassiona – e con estrema difficoltà a mantenere l’attenzione su ciò che non li coinvolge. Sono buoni, affettuosi, amorevoli e resilienti. Hanno pazienza, proprio perché convivono con un’iperattività mentale che li porta a cercare continuamente nuove soluzioni.
L’incontro
Gli occhi di Alessio sono profondi e pieni d’amore, anche se il suo atteggiamento da duro prova a mascherare la sua natura sensibile. Si protegge. Ma non con me. Ho trovato la chiave per entrare nel suo mondo. Me lo permette, perché si fida. Capisce la mia missione, sente il mio affetto sincero. E si mostra per quello che è: un ragazzo dolce, gentile, educato.
La sua intelligenza va oltre ogni diagnosi. Dentro di lui c’è una luce che chiede solo di emergere.
Il cambiamento
Non crede ancora abbastanza in se stesso, e il rischio bocciatura è concreto. Quest’anno c’è l’esame di terza media. Ma io credo in lui.
Nel primo periodo prende note, richiami, fatica a legare con alcuni insegnanti. Da quel momento inizio un lavoro più profondo con lui.
Gli parlo dello specchio che gli altri rappresentano. Gli spiego che non possiamo cambiare gli altri, ma solo noi stessi. E che solo trasformando l’interno, cambierà anche ciò che percepiamo fuori.
Mi ascolta. Comprende. Si apre. Si affida completamente. Non oppone resistenze.
Il percorso
Guardo il suo PDP: 14 pagine, percentuali, crocette. Lo leggo, certo. Ma non mi fermo lì. Ciò che conta per me è l’incontro vero, l’osservazione, il lavoro individuale.
So che può farcela. E so che, credendo in se stesso, può arrivare ovunque.
Gli chiedo solo una cosa:
“Fidati di me. Concedimi una possibilità.” E lui lo fa.
Mette in pratica ciò che impariamo:
L’accettazione di sé
Volersi bene
Frasi potenzianti
Respirare prima di rispondere
Fissare obiettivi
Autoregolazione
Non lo fa per essere diverso. Lo fa per crescere, per imparare a gestire le sue particolarità con consapevolezza.
La conquista
Visualizza ciò che desidera come se fosse già reale. Unisce impegno e costanza. Sperimentiamo metodi di studio, troviamo quelli giusti. Pianifichiamo, facciamo pause. Si applica. E sì, si interessa. Altroché.
Il suo sistema nervoso comincia ad allinearsi a ciò che comanda con la mente e col cuore.
Gli dico di praticare atti di gentilezza, anche con i professori. Perché l’amore è la nostra essenza. E lo fa.
Il risultato
Probabilmente è stato il percorso che, più di ogni altro quest’anno, mi ha coinvolta con tutto il cuore.
Ma lo sapevo: con la sua collaborazione, quella della famiglia e il mio supporto... ce l’avremmo fatta.
Fino a inizio maggio Alessio non è convinto di essere ammesso. Eppure si impegna, recupera, lavora sodo, colma lacune. Si dimostra volenteroso e tenace.
Ha anche un sogno: sostiene il test di ammissione alla scuola superiore prima dell’esame di terza media. E viene ammesso.
Arriva la fine dell’anno scolastico. L’ammissione c’è. La promozione anche. Ce l’ha fatta.
All’inizio si sentiva spacciato, certo della bocciatura. Ma ha creduto, ha seminato amore, ha sostituito credenze limitanti, ha scelto di fidarsi di sé.
Pochi giorni prima dell’esame mi dice:
“Tanto sono ammesso. Certo che ce la faccio.”
Grazie, Alessio
Sono fiera di lui, e lui di se stesso. Alessio è cambiato. Ha una nuova energia e affronta con ottimismo i passi successivi. Vuole ottenere il meglio per sé.
Certo, il lavoro interiore resterà una costante, ma ha già conquistato una vittoria enorme.
Mi hai dato così tanto che nemmeno immagini. Ora posso dirtelo: non sai quante volte ho pianto – di gioia, di pazienza, di resilienza, di malinconia, di affetto.
Grazie per avermi fatto da specchio. Mi hai mostrato con chiarezza tutto ciò che cerco di insegnarvi per stare meglio. Mi hai lasciata senza parole.
Ci sarò sempre, fino a quando vorrai.
Comments