Come realizzarsi...Sei il regista della tua vita: la realizzazione parte da “dentro”.
- Valentina Silvestri
- 29 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Spesso, durante il mio lavoro, i ragazzi mi pongono domande del tipo: “Come posso fare questo? “Come posso essere così?”, “Come risolvo il problema con questo professore?”. Dedichiamo molto tempo al dialogo e al lavoro interiore. La risposta che sintetizzo è: lavorare da dentro, perché l’esterno non può essere cambiato direttamente.
Come realizzarsi

Non è possibile agire sulla realtà fisica, quella che vediamo con i nostri occhi. Tutto è vibrazione ed è necessario sintonizzarsi sulla frequenza di ciò che vogliamo manifestare nella nostra vita. Non si parla di attrarre, ma di proiettare fuori ciò che siamo, attrarre è l’effetto.
Non possiamo agire sulla realtà tridimensionale dalla stessa dimensione.
L'Universo funziona così: ciò che desideriamo essere all'esterno, dobbiamo prima esserlo dentro di noi. Essere, infatti, è il primo passo, e il fare ne è la conseguenza.
Se dentro di me c’è continuo malcontento, conflitto, cattivo umore, non posso pretendere che il mondo intorno a me sia sereno e positivo. Ma, nel momento in cui dentro di me, decido di essere io la pace, la gioia e l’amore, immaginando di essere io stessa una relazione armoniosa per me e per il prossimo, allora vedrò situazioni che rispondono al mio essere, perché le ho prima create dentro di me.
Io sono
Noi siamo spazio vuoto, spazio creativo, dovremmo ricordarcelo ogni giorno. Io sono, come l'Universo stesso, dove non esiste separazione, plasmiamo la realtà fisica, perché facciamo esperienza della materia. Pertanto, se io desidero essere cantate, pittore, ballerino, scrittore, dovrò prima darmi la spinta interiore per poter raggiungere il traguardo. E da dove parte? Da dentro, sempre.
Riporto qualche esempio pratico, per capire meglio.
Spostare una bottiglia d'acqua
Quando sposto una bottiglia di acqua, può sembrare sia un gesto fisico, esterno. Ma il comando parte dal mio interno. Prima di muovere quella bottiglia, ho pensato di farlo, ho sentito l’impulso, la sete e, solo dopo, ho agito fisicamente.
Lancio dal trampolino
Lo stesso principio vale per un lancio dal trampolino. Non cadrò in acqua restando fermo, a meno che qualcuno non abbia pensato – e quindi prima immaginato – di darmi una spinta. Cadrò in acqua quando dentro di me sarà partito l’impulso di fare il tuffo.
Posso riportarvi esperienze più significative.
Quando ho aperto il mio Centro Studi, ho intrapreso un processo creativo interiore, passo dopo passo. Sognavo di dare una base solida al mio impegno verso adolescenti, bambini e adulti, la mia missione di vita. Non sapevo da dove partire, ma sapevo cosa volevo essere. Dentro di me, visualizzavo il risultato finale, e da lì arrivavano le intuizioni pratiche su come realizzarlo.
Avrei dovuto trovare il locale, i soldi per arredare e comprare il materiale, avere le opportunità per farmi conoscere. Ho iniziato così a rappresentare dentro di me il risultato finale, a sentire di avere già realizzato il mio progetto, a vederlo nel dettaglio, a sentirmi soddisfatta.
Certezza interiore
Ogni mattina mi alzavo, prendevo il mio quaderno e, dando per certo che avrei aperto il Centro Studi entro la fine dello stesso anno, ho iniziato a scrivere il budget che mi sarebbe servito, l’arredamento, il materiale didattico e tutto il resto.
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